IL TERRITORIO

Il Territorio da scoprire

"A partire dal 1100 è stato letteralmente strappato dalla acque da una plurisecolare ed intensa opera di bonifica iniziata dai Benedettini di Santa Giustina e proseguita in tempi più recenti dalla famiglia Melzi d'Eril e poi dai Consorzi di bonifica: una lotta contro le acque che ancor oggi rende non serena la vita di coloro che vivono a ridosso dei grandi fiumi veneti."
TERRA EMERSA DALLE ACQUE

Il territorio del Comune di Correzzola,

il cui nome deriva da “Corrigium” ossia sottile striscia di terra emersa dalle acque, si sviluppa longitudinalmente da ovest ad est, lungo una serie di canali di bonifica e scolo delle acque, singolarmente disposti a formare un grande imbuto che termina in corrispondenza delle Porte Gasparine al confine con il Comune di Chioggia: nell'area di Correzzola convogliano le acque di un enorme invaso che congiunge i colli euganei ed il mare, un territorio che anticamente si presentava impervio ed inospitale per via delle paludi e delle piene dei fiumi, e così per lunghi secoli da questo grande imbuto si intravvedeva quel lembo di terra che, a partire dal 1100 è stato letteralmente strappato dalla acque da una plurisecolare ed intensa opera di bonifica iniziata dai Benedettini di Santa Giustina e proseguita in tempi più recenti dalla famiglia Melzi d'Eril e poi dai Consorzi di bonifica: una lotta contro le acque che ancor oggi rende non serena la vita di coloro che vivono a ridosso dei grandi fiumi veneti.
I benedettini organizzarono il territorio in maniera estremamente razionale: lo suddivisero in cinque gastaldie (corrisponenti grosso modo alle attuali frazioni del Comune) e ciasuna gastaldia aveva un suo capo villaggio chiamato Gastaldo che risiedeva nella villa posta solitamente in centro e vicino alla chiesa del paese, ogni gastaldia era poi suddivisa in possessioni a cui facevano capo le singole fattorie, originariamente novanta; Il territorio era poi integrato da una griglia viaria composta da direttrici lungitudinali, aventi la direzione dei canali di bonifica, e direttrici trasversali Nord-Sud rappresentate dalle strade di collegamento alle possessioni; questo antico sistema viario storico esiste ancora ed ha una sua fisionomia concepita secondo il principio che le strade sono componenti del paesaggio, oltre che essere mezzi di comunicazione.

Tutto a Correzzola, parla di questa antica opera benedettina: le fattorie benedettine che punteggiano tutto il territorio sono un esempio di architettura rurale di grande pregio: tutte sono rivolte con la facciata verso sud, sono dotate di una parte rustica con grandi e ariosi portici, di una parte abitativa e di un ampio selciato e tutte sono dedicate ad una santo, di cui c'era l'immagine affrescata, tutte hanno impresso lo stemma benedettino di Santa Giustina, e successivamente quello dei Melzi, su di una parete.
La grandiosa Corte Benedettina definita come “il più grande complesso rurale del Lombardo-Veneto” rappresenta ancora oggi un simbolo per Correzzola, infatti oltre ad essere la prestigiosa sede dell'amministrazione Comunale, una parte consistente della Corte è anche destinata a struttura alberghiera, segno che questo paese ha fatto una grande scommessa sul suo futuro credendo nella sua bellezza e nelle sue attrattive turistiche; in quest'ottica, recentissimamente il Comune ha acquistato, con una cordata di finanziamenti regionali ed europei, anche l'antica e maestosa scuderia, che era di proprietà privata, completandone in tempi brevissimi il restauro resosi necessario a causa dei danni inferti dal tempo e dagli agenti climatici; questo notevole edificio diventerà testimonianza tangibile del plurisecolare lavoro di bonifica che ha forgiato in modo così magistrale il territorio e sarà destinato a museo della bonifica.

L'intera geografia di questo lembo di territorio della bassa padovana che si estende per oltre 42 kmq si presta in modo particolare ad essere percorso via terra e via acqua, con interessanti ed affascinanti itinerari che è possibile raccontare ed illustrare.
Da Correzzola si può partire per visitare centri di inestimabile pregio architettonico come Candiana oppure paesaggi naturali di sorprendente bellezza e fascino come Valle MILLECAMPI e la laguna sud di Venezia attraverso itinerari in bicicletta, a cavallo o a piedi.
IL BACCHIGLIONE:

Un fiume di biciclette

Proprio dietro la Corte Benedettina scorreva il fiume, dell'antica importanza strategica come via di comunicazione e trasporto merci, rimangono tracce negli insediamenti abitativi e patrizi che si scorgono non lontano dalla riva; oggi è un percorso naturalistico che propone la suggestione dell'ambiente dal tratto boscoso e lussureggiante, alla distesa campagna bonificata, al rincorrersi ed incrociarsi dei corsi d'acqua fino alla quiete ultima della Laguna di Venezia.
Si parte con la tipica imbarcazione denominata “Burchiello” da Battaglia Terme, attraversando la monumentale chiusa che permette al battello di compiere un balzo d'acqua di oltre sette metri e dopo si naviga tra una fitta vegetazione di salici, robinie e platani, si arriva a Bovolenta, antica roccaforte militare e caratteristico centro fluviale, posto all'incrocio tra due corsi d'acqua, e subito si raggiunge Pontelongo, un tempo importante e frequentato porto fluviale, e quindi si giunge alla Corte Benedettina di Correzzola, e proprio in prossimità della Corte è stato creato un piccolo ma efficiente pontile per consentire l'attracco di barche e piccole imbarcazioni e consentire così la visita dell'interessante entroterra.

L'argine destro del fiume è per molti chilometri praticabile a piedi e in bicicletta, e dalla corte Benedettina fino alla frazione di Brenta d'Abbà è praticamente interdetto al traffico di automobili e lungo questo itinerario sono presenti attrezzi ginnici e cartellonistica informativa, inoltre si possono scorgere numerose fattorie benedettine presso cui è possibile anche fermarsi per un ristoro: questo tratto del fiume si presta quindi ad essere percorso da pedoni e turisti che ricercano il piacere di uno sport sano ed un contatto diretto con la natura ed il silenzio della campagna, lontano da chiasso e smog. Da antica via del sale il Bacchiglione si appresta quindi a diventare un fiume...di biciclette!
Il percorso fluviale si può concludere felicemente presso l'Oasi naturalistica di Cà di Mezzo: un'area di fitodepurazione di 35 ettari realizzata con gli interventi per la salvaguardia della laguna di Venezia nella quale sono presenti numerose specie arboree che concorrono a smantellare la componente azotata delle acque pre-lagunari depurandole in modo del tutto naturale, sono presenti torrette per il bird watching per ammirare le numerose specie di uccelli presenti.
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