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“Corti Benedettine” 

Itinerari turistici via terra e via acqua con una rete integrata di agriturismi e fattorie didattiche che operano concretamente nei territori di Correzzola, Codevigo, Candiana e Agna.
IL TERRITORIO

BENVENUTI!

L’Associazione “Corti Benedettine” nasce nel 2001 allo scopo di riunire i proprietari di Fattorie Benedettine di Correzzola per la tutela di questi patrimoni dell’architettura rurale.
NEL COSTO DEL TEMPO

Le attività dell’Associazione
si sono diversificate

e attualmente vengono proposti itinerari turistici via terra e via acqua con una rete integrata di agriturismi e fattorie didattiche che operano concretamente nei territori di Correzzola, Codevigo, Candiana e Pontelongo.

La Corte Benedettina di Correzzola costituisce il punto di partenza e di arrivo dei percorsi e della nostra Associazione: questa grandiosa costruzione monumentale definita dallo storico Gloria “Il più grande complesso rurale del Lombardo-Veneto” costruito dai Benedettini a partire dalla prima metà del 1400 a ridosso del Fiume Bacchiglione rappresenta il simbolo e la sintesi di un territorio nato e sviluppato grazie alla creatività e alla magia di questo ordine religioso, che ha saputo trasformare un territorio paludoso ed insalubre in uno dei più fertili e rigogliosi territori della pianura padana!

Una visita alla Corte Benedettina di Correzzola costituisce una testimonianza di assoluto interesse per conoscere da vicino la vita dell'entroterra veneto, il sistema agrario benedettino, la cultura monastica.

I monaci di S.Giustina di Padova acquistarono l'esteso fondo nel 1129 dalla contessa Giuditta Sambonifacio, e si impegnarono ad offrire sicurezza di  vita alle popolazioni disagiate adoperandosi quindi in una sistemazione del fondo rendendo compartecipi alla bonifica gli stessi coloni ivi residenti e provenienti da altre attività.
La Corte divenne il centro direzionale benedettino, aveva il corpo centrale lungo il fiume e nel suo ambito erano collocati pozzi, porcili, un forno, un locale per tessitura, depositi, pollai, orti e giardini ed una grande scuderia che poteva contenere fino a 100 cavalli.
Ma i grandi avventi succedutesi con Napoleone, interrompono ogni opera e vengono soppresse le congregazioni religiose.
In seguito a ciò il duca di Lodi, Francesco Melzi d'Eril, assunse il controllo del sito benedettino e di tutte le scorte che vi si trovavano. Il latifondo fu poi gestito dalla nuova Josephine, la quale designò di affittare le singole campagne ai coloni residenti o ad altre famiglie immigrate.
Alla fine della prima guerra moindiale, il Tenimento Melzi d'Eril di Correzzola venne alienato e le possessioni, per varie e fortuite circostanze, andarono nelle mani dei cittadini del Comune di Correzzola.

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